I 3 dubbi più frequenti delle mamme in allattamento

Le risposte alle domande che le mamme si pongono più spesso e l’importanza di avere accanto una figura esperta in allattamento. Le consulenti per l’allattamento e le ostetriche esperte in allattamento sono preziose per supportare l’allattamento naturale.

consulente allattamento

La consulente per l’allattamento è una professionista sanitaria che si è formata e ha conseguito una certificazione nell’aiutare le mamme ad imparare ad allattare al seno e ad affinare la loro tecnica, in modo da assicurare una esperienza di allattamento piacevole e sana. Inoltre, la consulente per l’allattamento aiuta a prevenire o a superare le varie sfide che si possono presentare ad una mamma che allatta.


Quando si contatta una consulente per l’allattamento? Beh, se state incontrando qualche difficoltà, legata ad esempio all’attacco del bambino al seno, ad una poppata dolorosa o ad una scarsa produzione di latte – o semplicemente se volete essere rassicurate che tutto stia andando bene – la consulente è la persona più indicata per queste esigenze.
Ecco i dubbi che le mamme pongono più spesso alle consulenti per l’allattamento.

Quanto spesso dovrei allattare? Come faccio a sapere se il mio bambino mangia abbastanza?

La maggior parte delle mamme si fa queste domande! Poiché l’allattamento al seno ha tanti benefici, è molto importante cominciare bene. Molte donne si preoccupano che il loro allattamento sia “normale”. La verità è che le donne hanno allattato al seno per milioni di anni ma non esiste una “normalità”, ogni bambino e ogni mamma sono unici.

Per esempio, come mostra la ricerca effettuata da Medela, in base al bambino:

  • le poppate possono variare da 4 a 13 in un giorno
  • possono durare dai 12 ai 67 minuti
  • la media di latte bevuto in una singola poppata varia da 54 a 234 ml.

Ogni bambino ha anche schemi di alimentazione che sono unici:

  • il 30% dei bambini si nutre solo da un seno
  • il 13% da entrambi
  • il 57% dei bambini si nutre delle volte da uno e delle volte da entrambi!
  • Il 64% dei bambini si nutre sia di giorno che di notte.

Per le mamme e i bambini in salute, l’allattamento presenta una ampia gamma di esperienze, sfide e momenti meravigliosi di unione. Una consulente per l’allattamento o una ostetrica esperta in allatamento vi rassicurerà che il vostro allattamento rientra in questa ampia gamma di possibilità e situazioni e che, in quanto tale, è perfettamente “normale”.

L’idea di quello che è “normale” nell’allattamento è diventata più inclusiva e flessibile oggi come non mai. Ad esempio, possiamo avere differenti stili di allattamento: le mamme che scelgono di usare solo il tiralatte, le mamme che scelgono solo di allattare al seno, le mamme che usano un mix delle due possibilità.

Dall’esterno, noi non vediamo quanto latte il bambino sta bevendo, ma sappiamo che i bambini allattati al seno si nutrono più spesso dei bambini che bevono latte artificiale perché il latte materno è più facile da digerire.

Il modo migliore per accertarci che il bambino stia prendendo “abbastanza” latte è fare attenzione al numero dei pannolini bagnati e dei pannolini sporchi. All’inizio, avremo circa 6-8 pannolini bagnati. Nel primo mese, avremo circa 3 pannolini sporchi al giorno. Se il vostro bambino sembra soddisfatto, sta prendendo peso (150 g o più a settimana) e sporca abbastanza pannolini, potete stare certe che tutto stia andando per il meglio.

Come posso prevenire il dolore ai capezzoli?

Nei primi giorni di allattamento, molte mamme sentono i capezzoli indolenziti perchè iniziano ad abituarsi alla nuova sensazione della suzione del bambino. Alcune mamme possono avvertire un dolore forte o piccole lesioni – la suzione di alcuni bambini è più potente di altri, o si potrebbe verificare un attacco al seno non corretto che crea sfregamenti e sensazione di fastidio. La consulente per l’allattamento o l’ostetrica vi potranno suggerire che uno dei modi per prevenire i capezzoli dolenti è estrarre una piccola quantità di latte dopo la poppata e applicarla sul capezzolo e sull’areola, che andranno lasciati asciugare all’aria. Il latte di mamma ha un potere curativo!

Altra cosa importante è un corretto attacco al seno, che si ottiene quando la pancia del bambino è a contatto con la pancia della mamma e la sua bocca è all’altezza del seno. Se l’attacco è corretto, il bambino prenderà non solo il capezzolo ma anche una parte di areola. La suzione è istintiva, ma l’attacco non lo è, quindi la mamma e il bambino devono impararlo insieme. Imparare l’attacco corretto è davvero importante e richiede un po’ di pratica.
Una consulente per l’allattamento o una ostetrica esperta in allattamento possono aiutarvi a provare diverse posizioni in cui tenere il bambino o in cui sdraiarsi con il bambino in modo da trovare le soluzioni che funzionano al meglio per entrambi. Imparare l’attacco corretto è davvero importante, perché se il bambino non prende abbastanza latte non produrrete, di conseguenza, abbastanza latte – l’allattamento è un sistema che si basa sul meccanismo di domanda-offerta. Quindi, se il bambino non si attacca correttamente, il latte potrebbe andare via.

Se un attacco non corretto vi provoca dolore ai capezzoli, potreste considerare di usare dei paracapezzoli o altre soluzioni per dare sollievo ai capezzoli dolenti. In qualsiasi caso di fastidio o dolore ai capezzoli, contattate la consulente per l’allattamento o una ostetrica esperta in allattamento.

Posso continuare ad allattare se ho male al seno o se ho un raffreddore o l’influenza?

In molti casi, la riposta è sì. Continuare ad allattare è quasi sempre sicuro, anche se non vi sentite in gran forma. Se avete una normale influenza, un raffreddore o un virus intestinale – anche se avete la febbre – potete allattare. Siccome il vostro corpo sta producendo anticorpi per combattere il vostro malanno, passerete questi stessi anticorpi al vostro bambino durante l’allattamento, quindi lo aiuterete a proteggersi. Se emerge che avete una infezione batterica che richiede una cura con antibiotici, assicuratevi di chiedere al vostro dottore un antibiotico che sia sicuro per l’allattamento.

In rari casi, se la sola possibilità che avete è fare una cura non compatibile con l’allattamento, usate un tiralatte e buttate via il latte estratto durante la cura. In questo modo manterrete la vostra produzione di latte. L’eventualità di non poter allattare per un periodo è un buon motivo per avere una piccola scorta di latte congelato, da usare in queste evenienze particolari.

Un altro consiglio per l’allattamento se siete malate: lavatevi sempre le mani prima di prendere in braccio il bambino e prima di allattare. Anche se il vostro bambino, attraverso il latte materno, sta assumendo i vostri anticorpi, dovrete comunque cercare di ridurre quanto più possibile il rischio dii trasferire germi – e lavarsi le mani è un’accortezza fondamentale per questo scopo.

Probabilmente avrete molte altre domande sul vostro percorso di allattamento e avere accanto una consulente per l’allattamento o una ostetrica esperta in allattamento può fare davvero la differenza.

Cosa chiedereste ad una consulente per l’allattamento? Continuiamo la discussione sulla pagina Facebook di Medela Italia o su Twitter!